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Perugia, ospiterà dal 18 febbraio al 26 marzo un'installazione monumentale di Alessandro Kokocinski, La Trasfigurazione: cinque pannelli che raccontano la sofferenza umana per evocare i valori universali della speranza e della pace.

 

La mostra, promossa dalla Fondazione Arte, è nata da un progetto di collaborazione tra le Università di Perugia e di Salisburgo; città, quest'ultima, dove La Trasfigurazione è stata esposta fino al 10 febbraio scorso, con successo di pubblico e di critica.

 

L'approdo a Perugia della Trasfigurazione di Alessandro Kokocinski è un fatto di grande importanza. Si tratta di un’opera che ha girato il mondo, contribuendo a diffondere, attraverso un linguaggio forte ed emotivamente coinvolgente, un messaggio di pace e di speranza. L’idea di portare in Umbria questa impressionante installazione pittorico-plastica, punto di eccellenza del complesso percorso umano e figurativo di Kokocinski, ci è sembrata, fin dall’inizio, straordinariamente stimolante.

 

Cinque grandi pannelli affrontano, con la forza di un linguaggio artistico indubitabilmente grande, il tema della sofferenza umana che, come in Cristo, trova sublimazione e riscatto nella luminosa prospettiva del trascendente. Lo spiega bene Francesco Federico Mancini nel testo che introduce alla mostra, dove è detto che “nel raccontare il dolore l’artista è consapevole di possedere gli strumenti per guardare più in là, per giungere alla sublimazione della sofferenza e alla conquista della luce”. Il plauso che questa notevolissima installazione ha ricevuto a Buenos Aires come a Pechino, a Roma come a Cento e a Tarquinia è dunque pienamente meritato. Prima di giungere a Perugia, l’opera sosterà a Salisburgo. Da questa circostanza è nato un rapporto amichevole e costruttivo tra il capoluogo umbro e la città di Mozart; rapporto che si è concretizzato nell’impegno profuso dalle Università di Salisburgo e di Perugia, ma anche nel sostegno dato all’iniziativa dal Centre d’Arte Moderne Krueger-Dossier di Salisburgo.

 

La Fondazione Arte, lavorando in piena sintonia con la Fondazione Alessandro Kokocinski di Tuscania – istituzione preposta alla conservazione e alla valorizzazione del nucleo inalienabile della collezione del maestro (la Trasfigurazione fa parte di questo nucleo) –, è particolarmente lieta per l’apprezzamento che l’Ambasciata d’Italia a Vienna ha voluto riservare a questa iniziativa, concedendo il suo autorevole patrocinio. Ma è anche lieta che il Capitolo della Cattedrale di Perugia abbia accettato di ospitare la Trasfigurazione nella sala del Dottorato, ampio e suggestivo spazio che conclude il percorso di visita del prestigioso Museo del Duomo.

 

L’entusiasmo con cui il Sindaco di Perugia ha accolto e patrocinato questa iniziativa è per noi motivo di grande soddisfazione. È auspicio della Fondazione Arte, che da anni lavora per valorizzare l’arte e la cultura quali aspetti fondanti della nostra civiltà, proseguire su questa strada, nella convinzione che testimonianze come quella di Kokocinski servano a costruire un mondo migliore, a ritrovare quella luce che molto spesso è risucchiata dal tetro gorgo della violenza, della sopraffazione e della irrazionalità.

 

La Trasfigurazione, è esposta in passato a Bouenos Aires, Pechino e Roma.

 

 

 

 

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