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diagnostica

 

I pannelli sono accoppiabili, per dimensioni, due a due: il San Girolamo sta con il San Nicola di Bari, l’Angelo annunziante sta con la Santa martire. Ma quale era l’originaria destinazione dei pannelli? Facevano parte di un polittico smembrato o si inserivano in una struttura di altro tipo? L’ipotesi che emerge dagli studi è che fossero inseriti in un tabernacolo a sportelli.

 

Ora, poiché le tavolette hanno uno stile molto simile a quello riscontrabile nelle parti cronologicamente più avanzate del polittico di Sant’Agostino, realizzato, come è noto, dal Vannucci tra il 1502 e il 1523, la proposta è che i pannelli facessero parte del primo tabernacolo dell’altare maggiore della chiesa agostiniana, forse smembrato quando, in ossequio alle disposizioni tridentine, altra struttura più grande e articolata, realizzata da Onofrio di Giuliano nel 1580, andò a sostituire la vecchia.

 

C’è motivo per ritenere che il primo tabernacolo, non foss’altro perché collegato con la più stupefacente macchina d’altare mai realizzata in città, funzionasse da modello. Lo dimostra il tabernacolo n. 328 della Galleria Nazionale dell’Umbria, interessante prodotto di scuola perugina del primo cinquecento dove l’autore, nel semplificare e ridurre l’illustre prototipo, ad esso sostanzialmente si attenne: a cominciare dalla figura del San Girolamo che ricalcò fedelmente quella realizzata dal Perugino in una delle quattro tavolette. 

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